Perché si dice lasciare in tredici (13)?

Ti sarà certamente capitato di sentire questa espressione. Ma perché si dice lasciare in tredici?


Probabilmente già conosci il significato di questa espressione. Ma anche se non lo conosci certamente, almeno una volta nella vita, ti è già capitato di aver lasciato o essere stato lasciato in 13 da qualcuno o qualcuna.

Cosa significa lasciare in tredici?
Lasciare in tredici qualcosa o qualcuno significa abbandonare un progetto, una persona, un luogo, ecc. in modo assolutamente improvviso e inaspettato, senza neanche un preavviso.
L’aspetto peggiore della cosa è che l’altro o gli altri soggetti .coinvolti non sono assolutamente preparati a questa evenienza e pertanto possono venire a trovarsi in difficoltà: pensiamo ad esempio ad un lavoro che va portato a termine entro una data stabilita!

Ma perché si dice lasciare in tredici?

L’origine di questo modo di dire a tutt’oggi non è assolutamente certa.
Qualcuno erroneamente lo fa risalire al gesto di Giuda Escariota (uno dei 12 apostoli di Gesù) che di fatto decise di abbandonare Gesù e gli altri lasciandoli.
Ma in questo caso si tratta di un grossolano errore di algebra in quanto li avrebbe lasciati in 12 (undici apostoli, più Gesù).

A prescindere dall’origine di questo detto, lasciare in tredici qualcuno o qualcosa non è mai bello, anzi denota menefreghismo e vigliaccheria, che sono gli opposti di altruismo e amore disinteressato, i due principi chiave che dovrebbero muovere il mondo.
Per questo, il consiglio è quello di cercare sempre di creare meno disagio possibile agli altri in ogni nostra scelta.

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