I termini scheletro, endoscheletro ed esoscheletro vengono spesso confusi o usati in modo improprio. Vediamo cosa significa ciascun termine e quali sono le caratteristiche di ciascuno per comprenderne le proprietà e le funzioni.
Cos’è lo scheletro? Differenza tra scheletro, endoscheletro e esoscheletro
Lo scheletro è una struttura formata da uno o più ossa che svolge importanti funzioni tra cui sostegno, contenimento, supporto.
A seconda che si tratti di esseri umani o animali, lo scheletro avrà aspetto e struttura differente, può essere più o meno rigido, e può trovarsi all’interno del corpo (endoscheletro) o all’esterno (esoscheletro).
Da qui si comprende quindi la prima differenza: tutti sono scheletri, ma l’endoscheletro si trova all’interno del corpo, mentre l’esoscheletro si trova all’esterno.
Nell’uomo, ad esempio, lo scheletro è un endoscheletro ed è composto da circa 206 ossa: tra queste ci sono ossa di grandi dimensioni come il bacino, e ossa più piccole come le falangi che compongono le dita.
Il termine scheletro viene utilizzato anche con la connotazione di sostegno o struttura fondamentale, ad esempio lo scheletro di un edificio.
Cos’è l’esoscheletro? Differenza tra endoscheletro e esoscheletro
Oltre alla diversa posizione rispetto al corpo, esoscheletro ed endoscheletro differiscono in quanto svolgono funzioni differenti proprio perchè ubicati dentro o fuori.
L’esoscheletro, essendo posizionato all’esterno (come il carapace o “guscio” di una tartaruga) svolge principalmente la funzione di protezione, sostegno e struttura.
Si tratta quindi di un tipo di scheletro presente solo in alcune specie animali, ad esempio molti crostacei come granchi, astici, aragoste, gamberi, ecc. oppure nei gusci dei molluschi.
Si tratta quindi di una protezione naturale contro gli attacchi provenienti da altri animali.
Anche la fantascienza ha attinto dalla natura per ideare potenti esoscheletri come l’armatura di Iron Man o i macchinari antropomorfi presenti nei film Avatar o Alien.
