Differenza tra elisione e troncamento

Elisione e troncamento sono due “ritocchi” linguistici che servono per migliorare la fonetica.
Ecco le differenze tra i due termini.


ELISIONE

Si chiama “elisione” la sottrazione (o caduta) di una vocale (purchè non sia accentata) davanti ad una parola che inizia con una vocale.
L’elisione si pratica ponendo il segno dell’apostrofo ‘ al posto della vocale sottratta.
L’elisione può essere obbligatoria o facoltativa.

L’elisione è sempre obbligatoria:

  • con ‘una’ e con gli articoli ‘la’ ‘lo’ (e le preposizioni articolate da esse derivate). Ad esempio: un’opera, l’esca, l’amico, dell’arte, …
  • con bello/a, e quello/a: bell’auto, quell’indirizzo, …
  • con ‘ci’ davanti alle voci del verbo essere che iniziano per “e”: c’è, c’erano, c’è stato,…
  • con ‘santo/a’ davanti a nome iniziante per vocale: sant’Elena.

Ci sono casi in cui l’elisione è facoltativa (es. mi interessa può diventare m’interessa), ma ci sono anche casi in cui è sbagliata.

Guarda anche Scritte sui muri divertenti: dediche d’amore con errori grammaticali

Gli “articoli al plurale”, i pronomi “Li” e “Le” e la preposizione “Da”
NON si possono mai elidere.

Esempio:
– gli altri NON può essere gl’altri
– le epoche NON può diventare l’epoche
– da asporto NON diventa d’asporto

Questa regola presenta alcune alcune eccezioni che riguardano solo i seguenti casi:
davanti a una parola cominciante con una vocale, la preposizione da si elide solo nelle espressioni d’ora in poi, d’ora in avanti, d’altra parte, d’altronde. 

TRONCAMENTO

Il ‘troncamento’ (che non prevede MAI l’apostofo) è l’eliminazione di una vocale o di una sillaba finale di una parola che si trova davanti ad un’altra parola che può iniziare sia con vocale sia con consonante (mentre l’elisione come abbiamo visto interessa solo parole che precedono un’altra parola che inizia per vocale).

Guarda anche immagini divertenti: scritte sui muri ed errori grammaticali

Perché il troncamento sia possibile, la lettera che precede la vocale o la sillaba da eliminare deve essere L, M, N oppure R.
È obbligatario con:

  • ‘uno’ ed i termini derivati (alcuno, nessuno, ciascuno) davanti a vocale o consonante (eccezione: x, z, ps, gn, pn, s+consonante).
    Es: alcun dubbio, nessun oggetto, un amico.
  • con ‘bello’ e ‘quello’ davanti a consonante (eccezione: x, z, ps, gn, pn, s+consonante).
    Es: bel giubbotto, quel numero.
  • con ‘frate’ davanti a nome proprio iniziante con una consonante: fra Cristoforo.
  • con ‘suora’ davanti a nome proprio iniziante con vocale o consonante: suor Anna, suor Nicoletta.
  • con ‘santo’ seguito da un nome iniziante con consonante: san Pietro
  • con l’interrogativo ‘quale’ seguito dalla forma ‘è’ del verbo essere: qual è il risultato?
  • con ‘grande’ davanti a consonante: un gran risultato.
  • con ‘signore’, ‘professore’, ‘ingegnere’, ‘dottore’, seguito dal cognome: signor Rossi, dottor Bianchi.

Guarda anche

>> Cosa significa la parola meme?
>> Differenza tra etica e morale
>> Differenza tra fiaba e favola

Tutte le differenze dalla A alla Z

0 0 votes
Article Rating
Condividi
,
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments